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La prima salita invernale

La parete nord del Cervino, sul versante svizzero, è liscia, buia, ghiacciata. Selvaggia e indomabile.
Fino al 1965 era rimasta inviolata per la sua estrema difficoltà.

Quando nel 1965 Walter Bonatti raggiunse la vetta del Cervino lungo la “mitica” parete nord, in un’unica scalata aveva conquistato almeno tre record: aveva aperto una nuova via lungo la parete più inospitale del Cervino, lo aveva fatto in solitaria e durante uno dei periodi più ostili dell’anno, in inverno.

Era l’anno che celebrava il centenario della prima ascesa al Cervino e la grande  sfida tra Whymper e Carrel.
Bonatti decise di festeggiarlo tentando là dove gli scalatori Kaspar Moser e Victor Imbonden avevano fallito.
Ci vollero quattro giorni e quattro notti prima di raggiungere la cima, da solo.

Per Bonatti questa fu l’ultima impresa di alpinismo estremo, che gli valse la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica e il riconoscimento quale caposcuola dell’alpinismo classico solitario-invernale.